Figure professionali e commissioni nazionali: in Italia ancora assenti
I motivi per cui solo in Italia non esiste una Commissione Geodetica che si occupi del rilevamento e della rappresentazione, ma nemmeno una figura professionale corrispondente a quelle presenti nella Federazione Internazionale dei Geometri.
Numerosi studiosi hanno posto l’interrogativo sulla mancanza, solo in Italia, di una Commissione Geodetica o comunque un unico organo scientifico ufficiale che si occupi del rilevamento e della rappresentazione, e di una figura professionale corrispondente a quelle presenti nella FIG, la Federazione Internazionale dei Geometri.
A partire dall’Ottocento, in Europa si svilupparono a livello nazionale le operazioni topografiche e quindi cartografiche (catasto, carte per la difesa). Tutti gli Stati crearono organi scientifici che ne dettassero le linee fondamentali. Nacquero così le commissioni geodetiche.
Questa tipologia di commissioni opera quotidianamente in tutta Europa, con l’eccezione dell’Italia. Il prof. Attilio Selvini, sull’ultimo numero di GEOmedia, ricorda che “Il geometra italiano, oggi sostituito dal perito delle costruzioni, del territorio e dell’ambiente (ma rimangono gli albi professionali insieme al Consiglio Nazionale dei Geometri) è un diplomato da scuola secondaria. In Europa l’equivalente, dai nomi diversi (Geomètre Expert in Francia, Vermessungsingenieur nei Paesi di lingua tedesca, Chartered Surveyor nel Regno Unito) è invece di formazione universitaria. In Francia, Germania, Inghilterra e Spagna questi tecnici operano nel settore topo-cartografico e sono per ognuno di quei Paesi alcune migliaia”.
In Italia i geometri lavorano prevalentemente nel settore dell’edilizia e sono regolarmente iscritti negli albi professionali. La differenza fra Italia e Unione Europea: una situazione che ci diversifica per ignoranza, per specifica volontà o per il fatto che una conoscenza specifica del Territorio non sia necessaria